L'amore
è il tema principale che ha ispirato tutti i maggiori poeti del
medioevo esclusi quelli d'ispirazione religiosa come S. Francesco
e Jacopone da Todi. Nella lirica dei poeti provenzali, chiamati
trovatori, l'amore assume un aspetto del tutto nuovo totalmente in
contrapposizione con la tradizione classica, inserendosi nella più
recente tradizione cavalleresca. Si tratta di un “amor
cortese”, un sentimento puro e irraggiungibile verso una donna
che racchiude un proprio fine e che non necessita di un contatto
fisico con la persona amata. L'amore è tanto più soddisfacente e
nobile quanto più il cuore dell'amante è puro e libero da ogni
tipo di rapporto fisico, benché a livello emotivo rimanga
l'inquietudine. Uno dei maggiori esponenti provenzali, Jauffrè
Rudel, canta la malinconia e la gioia derivata dal suo immenso
sentimento d'amore per una donna lontana socialmente; in questo
caso solo il sogno può colmare la lontananza da ella, per la
quale il poeta si schiavizzerebbe. Tuttavia anche gli altri poeti
si dicono ripetutamente vassalli della propria donna amata e
sognano incontri in giardini fioriti nella stagione primaverile.
Questo amor cortese si diffonde anche in Italia, dove i siciliani
seguono un canone uguale per tutti: la testa bionda, il viso
chiaro, i lineamenti amabili e il sentimento nobile esaltato da
epiteti ricorrenti:”rosa profumata”, “stella lucente”..
Inoltre appare già la rivelazione di un turbamento del poeta,
derivato dalla insolita vicinanza della donna, che gli impedisce
di dichiarare il suo sentimento d'amore.Questo senso di disagio
diventerà tipico della poesia stilnovistica, preceduta dalla
corrente artistica guittoniana. Gli artisti guittoniani nutrivano
interessi di diverso genere, fra cui la vita politica e sociale,
non escludendo comunque il tema dell'amore dalle loro poesie. Come
logico però, essi non cantano l'amore alla maniera provenzale, ma
cercano un approfondimento a livello filosofico e morale esaltando
l'angoscia per il rifiuto della donna invece che i luoghi comuni
del vassallaggio e della lontananza. Gli stilnovisti portano
quindi a perfezione questo processo di spiritualizzazione del
sentimento dell'amore avviato dai guittoniani senza però
rinnegare l'esperienza dei provenzali. Assumono infatti il
principio secondo il quale la nobiltà è una conquista personale
e la donna può influenzare il comportamento morale dell'uomo
amato. Tuttavia questi due principi sono approfonditi in modo
particolare ed estremo: infatti l'amore e il cuore gentile sono
visti come il sole e la luce e non può essere che l'amore nasca
in un cuore che non sia nobile. Allo stesso modo non esiste un
cuore nobile che non abbia amore. Ne consegue che solo chi è
nobile di natura può amare. Nel medioevo,quindi, la concezione
dell'amore è spirituale: la donna è vista come un angelo e solo
chi ha un cuore nobile può permettersela aspirando alla salvezza
eterna. |
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