Poeta
e scrittore italiano nato a Pescara nel 1863 studiò prima a Prato
poi a Roma, frequentando la facoltà di lettere, ma senza
conseguire la laurea. Divenne celebre ancora adolescente, quando
pubblicò un volume di versi: Primo vere. Si dedicò all'attività
letteraria e giornalistica imponendosi per la sua originalità e
la sua spregiudicatezza dimostrata sia nelle opere che nella vita
privata divenendo un personaggio dominante della società
intellettuale del suo tempo. Dopo l'incontro con Nietzsche,
filosofo tedesco che aveva elaborato la filosofia del
“superuomo”, D'Annunzio cominciò a considerare il poeta al di
sopra degli altri uomini, libero dalle regole. Nel 1898, per
seguire la sua vocazione letteraria, il poeta si ritirò a Firenze
nella villa La Capponcina, dove condusse una vita dissipata e
dispendiosa. A causa dei suoi sperperi fu costretto a trasferirsi
in Francia nel 1910, ma tornò in Italia cinque anni più tardi
per arruolarsi nella prima Guerra Mondiale. Nel 1916 fu ferito
all'occhio destro che non poté più usare. Partecipò nel '20
all'impresa di Fiume che andò a buon fine, anche se egli dovette
abbandonare la città per ordine del governo italiano. Con il
nuovo Regime che andava affermandosi in Italia D'Annunzio non
prese più parte attiva alla vita politica italiana, nonostante
fosse molto legato a Benito Mussolini. Nel 1922 si ritirò nella
villa di Gardone sul Lago di Garda, dove continuò a scrivere e
dove morì nel 1938.
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