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Il bacio 1888-1889 marmo
Aveva avuto una prima piccola realizzazione nel 1886, destinata alla Porta dell'Inferno, che era stata esposta a Parigi nel 1887 e che aveva ricevuto molti apprezzamenti; il governo francese decise allora di finanziare il marmo per una trasposizione di quel tema in forme monumentali, per L'Esposizione universale del 1889. Ma quando Rodin espose Il bacio, e ciò avvenne solo nel 1898 insieme alla statua di Balzac, non fu molto soddisfatto, ritenendola un'opera molto accademica. Persino il poeta austriaco Rilke, che era stato per qualche tempo segretario di Rodin, non espresse un giudizio convincente. Grazie alle sue forme equilibrate e alla sensualità del tema, l'opera portò comunque molta fortuna al suo autore. In questo lungo e passionale abbraccio si sprigiona tutto l'amore. Il bacio è certamente reale e profondo e per renderlo tale lo scultore ha usato alcuni accorgimenti artistici.
Prima di tutto la mano dell'uomo accarezza la coscia della donna e tramite un gioco di ombre rende la pressione delicata della mano. Il tema della coppia sarà per Rodin fonte inesauribile di idee scultoree. Quest'opera marmorea è stato considerata il suo lavoro più classico, anche per la fonte di ispirazione, il quinto canto dell'Inferno di Dante, che evoca l'amore dannato di Paolo e Francesca. Nonostante la grandiosità che ispirava il soggetto, l'opera è condotta con misura, senza manierismi o falsi sentimentalismi.Inoltre mentre una gamba della donna è leggermente discosta all'indietro, l'altra è sollevata con il piede appogiato solo sulla punta. Molto innovativo è, inoltre, il corpo della donna che dà le spalle allo spettatore e che sembra nascondersi e sentirsi protetta nell'uomo.