A
Verona esistono due famiglie da sempre nemiche, i Capuleti e i
Montecchi. Romeo conosce ad una festa Giulietta. I due giovani si
innamorano perdutamente l'uno dell'altra (la famosa scena del
balcone nella tragedia shakespeariana) e, non potendolo fare alla
luce del sole per l'invincibile rivalità delle loro famiglie,
decidono di sposarsi segretamente, con l'aiuto del buon frate
Lorenzo, nel Convento dei Cappuccini. Durante una rissa, nel corso
della quale perde la vita il personaggio "magico" della
vicenda, Mercuzio, Romeo uccide Tebaldo, che l'aveva provocato; il
Principe lo bandisce da Verona. Dopo una dolcissima notte
trascorsa con l'angosciata Giulietta, il giovane Montecchi,
esiliato, si rifugia a Mantova. Giulietta, intanto, è costretta
dal padre a passare a nozze col principe Paride un suo spasimante:
per non sottostare a quest'obbligo crudele non può fare altro che
bere una specie di filtro magico avuto da frate Lorenzo per cui
sarà morta, ma solo apparentemente. Tutti credono che Giulietta
sia morta davvero, immaginabili scene di disperazione in famiglia:
la giovane alfine è deposta nella tomba dei Capuleti in una
cripta. Frate Lorenzo spedisce d'urgenza a Mantova un messaggero
per avvertire Romeo dell'accaduto; ma per fatale imprevisto il
messaggio non giunge a destinazione. Il giovane Montecchi sente
dire per caso che Giulietta è morta e, disperato, parte per
Verona, procurandosi prima un potentissimo veleno. ci avviciniamo
ormai al momento culminante del dramma. Romeo giunge trafelato a
Verona, vede Giulietta inanimata, la crede morta; lacerato dal
dolore beve il veleno e muore. Nel frattempo Giulietta, cessato
l'effetto del farmaco si sveglia invocando Romeo, poi lo scorge li
a terra, ormai senza vita: disperata, afferra il pugnale
dell'infelice amante, se lo conficca nel petto e muore (questa
volta per davvero). accorre gente, ma troppo tardi. Ancora
lacrime, scene di disperazione, pentimenti tardivi degli ostinati
genitori. Il principe della Scala accenna ad un giusto castigo
divino, i Capuleti e Montecchi finalmente si riappacificano.
Act
5, Scene 3
Laying
PARIS in the tomb
How
oft when men are at the point of death
Have they been merry! which their keepers call
A lightning before death: O, how may I
Call this a lightning? O my love! my wife!
Death, that hath suck'd the honey of thy breath,
Hath had no power yet upon thy beauty:
Thou art not conquer'd; beauty's ensign yet
Is crimson in thy lips and in thy cheeks,
And death's pale flag is not advanced there.
Tybalt, liest thou there in thy bloody sheet?
O, what more favour can I do to thee,
Than with that hand that cut thy youth in twain
To sunder his that was thine enemy?
Forgive me, cousin! Ah, dear Juliet,
Why art thou yet so fair? shall I believe
That unsubstantial death is amorous,
And that the lean abhorred monster keeps
Thee here in dark to be his paramour?
For fear of that, I still will stay with thee;
And never from this palace of dim night
Depart again: here, here will I remain
With worms that are thy chamber-maids; O, here
Will I set up my everlasting rest,
And shake the yoke of inauspicious stars
From this world-wearied flesh. Eyes, look your last!
Arms, take your last embrace! and, lips, O you
The doors of breath, seal with a righteous kiss
A dateless bargain to engrossing death!
Come, bitter conduct, come, unsavoury guide!
Thou desperate pilot, now at once run on
The dashing rocks thy sea-sick weary bark!
Here's to my love!
Drinks
O
true apothecary!
Thy drugs are quick. Thus with a kiss I die.
Dies
TRADUZIONE
Com'è
vero che gli uomini, morendo, hanno un leggero barlume di letizia
sul viso: uno sprazzo, che quelli che li vegliano chiamano
"il lampo della morte". Amore mio, mia sposa! La morte
che ha succhiato tutto il miele del tuo fiato, non ha ancora
portato via la tua bellezza! Le tue labbra e le tue guance
Risplendono ancora rosee: su te la Morte non ha issato il suo
pallido vessillo… Tebaldo, tu che te ne stai là in fondo nel
tuo bianco lenzuolo insanguinato, quale maggiore tributo posso
renderti che spezzare con questa stessa mano che ha spezzato la
tua giovane vita quella dell'uomo che ti fu nemico? Perdonami,
cugino!… O mia Giulietta, perché sei tanto bella ancora? Devo
credere che palpita d'amore lo spettro della Morte? Io resto qui
con te, in eterno; e non lascerò più questa dimora della notte,
qui, qui, voglio restare insieme ai vermi, tue fedeli ancelle, qui
fisserò il mio riposo eterno. Occhi, guardatela un'ultima volta!
Braccia, stringetela nell'estremo abbraccio! E voi, mie labbra,
porte del respiro, suggellate con un bacio un contratto d'acquisto
senza termine con l'eterna grossista ch'è la Morte! Vieni,
amarissima mia scorta, vieni, mia disgustosa guida. E tu, Romeo,
disperato marinaio, ora affranto e tormentato dai marosi scaglia
la tua barca contro quegli appuntiti scogli a sconquassarsi…
Ecco, a te, amor mio! (Beve la pozione) Onesto speziale!… Le tue
droghe sono davvero rapide d'effetto… Così, in un bacio, io
muoio…
JULIET
O comfortable friar! where is my lord? I do remember well where I
should be, And there I am. Where is my Romeo? Noise within Go, get
thee hence, for I will not away. Exit FRIAR LAURENCE What's here?
a cup, closed in my true love's hand? Poison, I see, hath been his
timeless end: O churl! drunk all, and left no friendly drop To
help me after? I will kiss thy lips; Haply some poison yet doth
hang on them, To make die with a restorative. Kisses him Thy lips
are warm. Yea, noise? then I'll be brief. O happy dagger!
Snatching ROMEO's dagger This is thy sheath; Stabs herself there
rust, and let me die. Falls on ROMEO's body, and dies
TRADUZIONE
Che conforto vedervi!… E il mio signore? Dov'è?… Ricordo bene
adesso il luogo dove dovevo trovarmi per lui… e mi trovo… Ma
dov'è il mio Romeo? Va', va'… Va' pure, tu: io resto qui. E
questa che cos'è?… Tra le sue dita stringe una fiala, il mio
fedele amore? Veleno!… È stato questo la sua fine. No! L'hai
bevuto fino in fondo, senza lasciarmene una goccia amica che
m'avrebbe aiutato!… Bacerò le tue labbra: c'è rimasto forse un
po' di veleno, a darmi morte. Pugnale benedetto!… Ecco il tuo
fodero… (Si colpisce al petto) arrugginisci qui dentro, e dammi
la morte!
PRINCE
A glooming peace this morning with it brings; The sun, for sorrow,
will not show his head: Go hence, to have more talk of these sad
things; Some shall be pardon'd, and some punished: For never was a
story of more woe Than this of Juliet and her Romeo.
TRADUZIONE
Una ben triste pace è quella che ci porta questo giorno. Quest'oggi
il sole, in segno di dolore, non mostrerà il suo volto, sulla
terra. Ed ora andiamo via da qui, per riflettere ancora su questi
tristi fatti. Per essi, alcuni avranno il mio perdono, altri la
loro giusta punizione;() perché mai vicenda fu più dolorosa di
questa di Giulietta e di Romeo.
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