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Scultura n° 1

 Psiche, in atteggiamento di gentile innocenza, regge la mano del dio Amore, dove posa una farfalla, simbolo dell'anima; Amore scorre il braccio lungo il collo della dèa e posa teneramente la guancia sulla spalla di lei. Il mito racconta che Psiche era una giovane principessa, così bella che persino Venere ne era gelosa e anzi ordinò al dio Amore di ferirla con una delle sue frecce perché sorgesse in lei l'affetto per un uomo bruttissimo. Ma Amore, appena vide Psiche, se ne innamorò, la fece trasportare dal vento Zefiro in un magico palazzo e i due si promisero amore eterno. Amore, spiegando le sue bellissime ali, tornava ogni notte a trovare la sua amata, ma le fece giurare che non avrebbe mai guardato il suo volto nel sonno, altrimenti la loro relazione si sarebbe interrotta.Ma Psiche non resistette: istigata dalle sorelle, tentò  – malgrado il giuramento – di osservare durante la notte, alla luce di una lampada, il volto del suo innamorato

mentre lui dormiva. Una goccia d'olio cadde dalla lampada: risvegliò Amore che rimproverò la fanciulla e la abbandonò. Psiche pianse a lungo la perdita del suo innamorato e solo dopo una lunga serie di prove ricevette il perdono e Amore tornò a rinnovare i suoi incontri felici con la bellissima principessa.
 
Scultura n° 2

 Se nella prima opera prevale la staticità, non  altrettanto nella seconda: in quest'ultima, infatti, troviamo molti elementi che riconducono al movimento. Le braccia di Psiche, ad esempio, si spostano fino a collocarsi attorno al collo di Amore, posto dietro di lei. La figura maschile, d'altro canto, pone un braccio sul petto dell'innamorata. Un altro elemento di rilevante importanza per esprimere il dinamismo, sono le gambe della fanciulla che vengono rappresentate leggermente flesse come a seguire la torsione dell'intero corpo. Per raffigurare i due amanti lo scultore adopera la tecnica del

chiasmo, concentrando l'attenzione dello spettatore sul punto d'incontro delle due diagonali dove vengono messi in risalto i due volti.Questi sono caratterizzati da sguardi intensi e dalla ravvicinata distanza delle due labbra, che, unita alla inclinazione delle teste, fa presupporre un bacio imminente. L'insieme di tutti questi metodi scultorei e la presenza delle numerose linee curve, rende armoniosa e leggera la statua conferendole un significato piu spirituale rispetto a quella precedente. Un altro componente che contribuisce alla diversità della seconda opera è la presenza delle ali in Amore, parte mancante nella prima scultura. In entrambe le raffigurazioni vi è comunque una somiglianza, infatti Canova, utilizza la tecnica del panneggio bagnato per celare la nudità del fisico femminile, esaltandone allo stesso tempo le forme.