(Malaga 1881 -
Mougins 1973), pittore e scultore spagnolo, ritenuto uno dei
massimi artisti del nostro secolo e un maestro dell'incisione.
Antesignano di rivoluzioni stilistiche, per tutta la vita continuò
a rinnovare il proprio modo di fare arte, anche dominando mezzi
espressivi diversi. Figlio di un insegnante di disegno, José Ruiz
Blasco, mostrò un talento precocissimo, vincendo a quindici anni
una borsa di studio - che tuttavia non utilizzò - per l'Accademia
Reale di Madrid. Le sue prime prove, di sapore accademico, a
partire dal 1901 sono firmate con il cognome della madre, che da
allora egli adottò per tutte le sue opere.
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2.PERIODO
BLU E PERIODO ROSA
Tra il 1900 e il 1902 Picasso visse nel vivace
ambiente artistico e intellettuale di Barcellona e nel 1904, dopo
tre viaggi a Parigi, si stabilì nella capitale francese.
Frequentando gli ambienti artistici conobbe Kees van Dongen e
Henri Matisse, e la sua opera si avvicinò al postimpressionismo
di Paul Gauguin e dei pittori nabis con suggestioni fin-de-siècle
derivate da Edgar Degas e Henri de Toulouse-Lautrec. Di quest'ultimo
condivideva l'interesse per i soggetti tratti dalle strade e dalla
vita notturna, che Picasso rappresentò con immagini dolorose e
malinconiche, per qualche anno dominate dal colore blu (Bevitrice
d'assenzio, 1901, Ermitage, San Pietroburgo). Poco dopo il suo
arrivo a Parigi, Picasso prese alloggio in una casa detta il
Bateau-Lavoir, dove visse con Fernande Olivier, la "belle
Fernande" di tante opere. La sua tavolozza si tinse ora delle
sfumature del rosa e del rosso: di qui prese il nome il periodo
tra il 1904 e il 1905, durante il quale l'artista produsse opere
che prediligevano il disegno al colore. I suoi soggetti, spesso
tratti dal circo, come in Famiglia di acrobati (1905, Konstmuseum,
Göteborg), comprendono arlecchini e saltimbanchi. Risalgono a
questi anni le sue prime prove importanti di incisore, come pure
la conoscenza dei poeti Max Jacob e Guillaume Apollinaire, dei
mercanti d'arte Ambroise Vollard e Henry Kahnweiler e della
scrittrice statunitense d'avanguardia Gertrude Stein che, con il
fratello Leo, fu la sua prima importante mecenate. Di tutti
dipinse interessanti ritratti.
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3.PERIODO
CUBISTA
Nell'estate del
1906, durante una vacanza in Spagna, Picasso entrò in una nuova
fase segnata dall'influenza dell'arte classica, iberica e
africana, e di Paul Cézanne. L'opera più importante realizzata
in questo periodo è Les Demoiselles d'Avignon (1907, Museum of
Modern Art, New York) che ritrae cinque prostitute rivolte verso
lo spettatore. Il quadro presenta un trattamento del tutto
originale della profondità pittorica: la prospettiva spaziale e
la forma ideale del nudo femminile vengono spezzate in favore di
una scomposizione dei piani resi simultaneamente sulla superficie
della tela. Da qui prese avvio la sperimentazione cubista.
Stimolati dalla grande mostra retrospettiva di Paul Cézanne,
l'anno seguente, nel 1908, Picasso e Georges Braque dipinsero
paesaggi in uno stile descritto dai critici come composto di
piccoli cubi: di qui il termine cubismo. Inizialmente i due
artisti scomposero e analizzarono le forme giungendo al cosiddetto
cubismo "analitico", che rappresenta i soggetti da vari
punti di vista contemporaneamente e con immagini monocromatiche,
come nel Ritratto di Ambroise Vollard (1910, Museo Puškin,
Mosca). In questo periodo Picasso predilesse soggetti quali nature
morte, strumenti musicali, ritratti di amici. Nel 1912, incollando
carta e tela cerata alla tela e combinandole con campiture di
colore, Picasso creò il suo primo collage, Natura morta con sedia
impagliata (Museo Picasso, Parigi). Questa tecnica, che egli
avrebbe praticato tutta la vita, segnò il passaggio al cubismo
"sintetico". Nel tentativo di rappresentare il più
possibile la realtà dell'oggetto ricorrendo al maggior numero di
informazioni possibili che lo riguardano, Picasso aveva prodotto
nel 1911 tele di difficilissima lettura. La tecnica del collage
permise all'artista di ristabilire un contatto tattile con la
realtà, trasponendo direttamente sulla tela materiali poveri
quali pagine di giornale e lettere stampate. La fase del cubismo
sintetico segnò un ritorno al colore e alla materia e permise
all'artista di giustapporre su un medesimo piano informazioni
altrimenti legate alla prospettiva tradizionale: la forma, il
volume, la materia e il colore. Questa nuova interpretazione del
mondo, come entità all'interno della quale gli elementi sono
parte del gioco infinito delle combinazioni, caratterizzerà tutta
l'opera successiva dell'artista. Picasso applicò anche alla scultura
il principio dell'autonomia dell'opera d'arte rispetto alle
apparenze visive, realizzando una serie di opere con i materiali
più disparati, tra le quali Mandolino e clarinetto (1913, Museo
Picasso, Parigi), con frammenti di legno, metallo, carta e altri
materiali.
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4.PERIODO
REALISTA E SURREALISTA
Durante la Grande Guerra, Picasso soggiornò
a Roma, Napoli e Pompei, collaborò con Sergej Diaghilev e disegnò
costumi e scenografie per i Ballets Russes. Una delle ballerine,
Olga Koklova, divenne la sua prima moglie. Dopo aver esplorato le
possibilità del cubismo, Picasso operò un recupero del
figurativo dipingendo immagini plastiche talvolta provenienti dal
repertorio classico (Tre donne alla fontana, 1921, Museum of
Modern Art). Il 1925 rappresenta invece un anno decisivo per la
produzione pittorica dell'artista che iniziò a dipingere immagini
mostruose e deformate, dalle teste piccole e le pose contorte
(Figura in riva al mare 1931, Museum of Modern Art), vittime di un
tormento interiore: benché non si sia mai riconosciuto nel
movimento surrealista, molte sue opere di questi anni ne rivelano
un'indubitabile influenza.
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5.GUERNICA
La guerra civile spagnola rappresentò per Picasso uno dei momenti
più significativi della sua vita. Nel 1935 l'artista, che nel
frattempo si era dedicato alla scultura, aveva terminato la serie
della Minotauromachia, uno dei suoi capolavori di incisore.
Guernica (Centro de Arte Reina Sofia, Madrid) fu dipinto in
seguito al bombardamento, da parte di Franco, dell'omonimo
villaggio basco, avvenuto il 26 aprile 1937. Completato in meno di
due mesi, il quadro fu esposto nel padiglione spagnolo in
occasione dell'Esposizione internazionale di Parigi del 1937. In
esso l'artista denunciò gli orrori della guerra attraverso
immagini cariche di significato quali un toro, un cavallo
agonizzante, un soldato caduto, una madre con il figlio morto, una
donna chiusa in un edificio in fiamme. La complessità del
simbolismo rende impossibile un'unica interpretazione dell'opera
che esercitò un grande impatto sul pubblico e diede all'artista
l'occasione di riassumere tutta la sua precedente esperienza
formale. A Dora Maar, all'epoca compagna di Picasso, si deve una
documentazione fotografica della sua realizzazione nell'atelier di
Rue des Grands-Augustins, a Parigi.
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6.SECONDA
GUERRA MONDIALE E ULTIME OPERE
Con l'inizio del secondo conflitto
mondiale, la tavolozza di Picasso si incupì e la morte diventò
il soggetto di molte opere, come Natura morta con bucranio (1942,
Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf). Per uno dei tre
congressi mondiali per la pace, cui partecipò, Picasso disegnò
la celebre Colomba della pace (1949). Negli ultimi anni Picasso
dipinse molte opere rielaborando quadri di maestri quali Diego Velázquez
(Las Meninas, 1957, Museo Picasso, Barcellona), Gustave Courbet,
Eugène Delacroix e Edouard Manet. Oltre a dipingere, fu molto
attivo come incisore e, dal 1947, anche come ceramista. Numerose
furono inoltre le sculture, eseguite assemblando materiali d'uso
quotidiano; una delle più note è La capra (1950, Museo Picasso,
Parigi), in bronzo, superbo esempio dell'arte dell'assemblaggio e
della metamorfosi degli oggetti quotidiani ereditata dai principi
del collage cubista. All'opera di Picasso furono dedicate
innumerevoli mostre: ricordiamo quella del 1971 al Louvre, in
occasione del novantesimo compleanno del maestro, onore raro per
un artista vivente.
Chiara Bellantoni Elena Bergamaschi e Anna
Modanesi
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